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Karate
GOLDEN LEAGUE COMPETITOR ITALIA
Il progetto giovanile by
Giorgio Rainoldi
Si sono
appena spente le luci sull’edizione 2012 dei Campionati Europei giovanili
di karate disputati a Baku, capitale dell’Arzebaijan, la città dove è nato
Rafael Aghayev, la Tigre di Baku, l’istrionico fuoriclasse del karate mondiale,
fenomenale guerriero che ormai è entrato con tutti i diritti nella leggenda del
karate, l’ho visto combattere da quando era un giovanissimo cadetto, e ne ho
seguito la carriera, nell’edizione dei Campionati Mondiali 2006 a Tampere
(Finlandia) si impone come il miglior talento mondiale attuale, e come uno dei
più forti di sempre, la stessa edizione dei Campionati Mondiali che ha
consacrato l’Italia come prima Nazione al Mondo nel medagliere e come Nazione
che esprime un modo proprio di intendere e praticare il karate, diverso da
quello Nipponico, diverso da quello Francese ed ancora diverso da quello
Spagnolo, il metodo Italia, un metodo che ormai
viene apprezzato da tecnici di tutte le latitudini, il metodo studiato e
strutturato dal prof. Aschieri, la visione metodologica del Direttore Tecnico
Nazionale. Una breve cronistoria ci dice che dal 1979 guida la Nazionale
Italiana, fatto salvo qualche anno tra 1982 e 1984, ha prima portato l’Italia a
vincere un titolo Mondiale con Ricciardi, poi con i fratelli Guazzaroni, dando
da sempre fiducia ai giovani, alcuni appena diciottenni, alcuni poco
valorizzati in Italia ma con caratteristiche e potenzialità che al Prof. non
sono sfuggite, molti sono stati i Campioni Europei e Mondiali
, nel Kumite come nel kata, nell’individuale ed a squadre, questa è la
storia che raccontano i libri della storia sportiva del karate, quello che non
viene raccontato è il progetto che ne sta alla base; Dopo aver portato l’Italia
ai vertici Mondiali bisognava trovare un modo per farcela restare; nel 1996
muoveva i primi passi il nuovo progetto Federale giovanile, nello scetticismo
generale il Professor Aschieri cominciava a mettere in campo e sperimentare la
sua idea di attività giovanile legata al karate, la ricerca di un
team di Tecnici che ne condividesse le idee e fosse pronto a gettarsi in questa
avventura, fu il primo step da superare, nel primo gruppo di
tecnici che aderì al progetto ricordo i Veneti : M° Vittorio Moreno, M°
Gianpaolo Zacche’, M°Piero Zaupa e il Bolognese M° Carlo Maurizzi.
Personalmente
seguivo dall’1984 il prof. nella sua concezione del karate e delle
metodologie applicate e quando mi prospettò il suo progetto, aderii
immediatamente con un entusiasmo che ancor oggi non mi ha abbandonato, anzi nel
tempo si è rafforzato, il progetto venne avviato, tra lo scetticismo di molti
cominciammo a lavorare su un gruppo abbastanza numeroso di giovanissimi,
arriviamo così al 2000 con la prima prova di gara riservata ai
giovanissimi con il Trofeo Galbani (quattrocento giovanissimi provenienti da
Lombardia – Emilia Romagna e Veneto) che apriva la prima edizione degli Open
d’Italia un impegnativo banco di prova boicottato dai più e trattato con
sufficienza da parte di tutto l’ambiente, fortunatamente nel frattempo si era
unito al gruppo l’ing. Paolo Moretto , con la sua pragmaticità e con le
riconosciute capacità di affrontare i problemi trovando soluzioni sempre “ad
hoc” si accollò la parte logistica ed informatica del progetto , permettendoci
così di poterci concentrare sulla parte pratica , seguiva l’anno successivo la
presentazione ufficiale del progetto durante le finali degli Open
d’Italia disputati al Palatrussardi a Milano , nel 2002 la nascita dell’
International Eurocamp a Cesenatico, il “Laboratorio” dove questo progetto ha
avuto la possibilità di essere testato su migliaia di bambini, ma
non solo coloro che hanno partecipato fisicamente all’Eurocamp, ma tutti i
tesserati iscritti nelle società guidate da tecnici che hanno aderito
all’iniziativa, tutti hanno potuto prendere parte a questo cammino, il
sistema si è diffuso a macchia d’olio, il metodo è stato presentato nelle
Università , proposto nelle scuole primarie e secondarie, il “Progetto Sport
a Scuola “ è oggi una realtà consolidata, apprezzato ed utilizzato ovunque,
ricordo con sincera gratitudine le delegazioni rappresentanti le
Federazioni che hanno creduto come noi in questa nuova proposta
partecipando all’Eurocamp : Germania, Austria,Olanda, Portogallo, Croazia,
Estonia,Senegal, i ricercatori dell’RGM, tutti hanno compreso la valenza alla
base del progetto, lo sviluppo dell’intelligenza neuro/cognitiva/motoria,
attraverso il metodo della comprensione e del problem solving , l’applicazione
pratica del pensiero di un famoso Neurofisiologo
“ il
cervello che agisce è innanzitutto un cervello che comprende”; dare ai
giovanissimi praticanti le basi del movimento, non solo attraverso lo sviluppo
degli schemi motori di base, ma attraverso la capacità di interagire con
l’ambiente e con le persone in modo intelligente ed efficace, dopo di che
trasformarle in abilità tecniche specifiche diventa molto più
semplice, sempre con il rispetto dovuto a tutti i giovani in età
evolutiva, mettendoli in condizione di poter sviluppare le proprie
potenzialità , non si deve necessariamente diventare a tutti i costi un campione,
pochi diventeranno campioni, qualcuno diventerà forse un fuoriclasse,
sicuramente però tutti diventeranno degli individui capaci di sfruttare appieno
le potenzialità fisiche/motorie proprie della specie umana;
Tornando
al discorso Aghayev, vedendolo combattere già da giovanissimo cadetto
dimostrava qualità straordinarie, ma quello che saltava subito agli occhi del
tecnico era la straordinaria coordinazione che questo ragazzo possedeva,
questa qualità importantissima è stato un terreno fertilissimo per la
costruzione di un’autentica macchina da combattimento, ciò vuol dire che
investendo sui giovanissimi in modo intelligente e competente, rispettando le
tappe dell’apprendimento, attraverso un progetto che partendo dall’attività
ludica con un approccio metodologico corretto, attraverso tutta una serie di
step mirati porti piano piano il giovanissimo karateka al confronto preparato
sotto tutti gli aspetti,è la strada vincente; nasceva così l’ esigenza di
testare sul campo la grossa mole di lavoro svolta, quindi nel 2005
creammo la Golden League Competitor Italia, una struttura concordata con la
Federazione e i Comitati Regionali di Lombardia – Emilia Romagna – Veneto –
Friuli Venezia Giulia e Marche, che attraverso l’autofinaziamento
sostenesse logisticamente e tecnicamente tutti i giovani pronti a
gareggiare, come palcoscenico venne scelto il “Mondo”, ovvero si decise di
provare a gareggiare all’estero, cominciammo con Croazia, Germania,
Slovenia,Olanda e Francia, nel 2006 l’avventura a Las Vegas nel mitico “Caesar
Palace” alla 2^ edizione degli USA Open, dal li è stato un’escaletion di gare
con gruppi sempre più numerosi e provenienti da tutta Italia, Svizzera,
Portogallo, Austria, Finlandia,Inghilterra, Lussemburgo, Belgio, Serbia,
Montenegro, Grecia etc. etc sono stati le Nazioni dove ci siamo recati,
allacciando ottime relazioni con dirigenti e tecnici , arriviamo
così a febbraio 2012 dove una rappresentativa della Golden League è volata in
Australia su invito del Presidente della Commissione Mondiale arbitrale M° Con
Kassis, per l’occasione la trasferta è guidata dal Dott. Niki Mardegan, un
tecnico di nuova generazione molto competente e motivato che si è aggiunto da
anni al gruppo. Mi riallaccio così agli Europei di Baku, dove un amico
conosciuto agli Open Usa del 2006 , ha ottenuto come genitore prima e
preparatore atletico della Nazionale Giovanile poi ,la soddisfazione di
vedere i suoi due figli Terryana e Francesco sul gradino più alto del podio,
Terryana anche con un argento individuale, si tratta di Vincenzo D’Onofrio, i
suoi figli hanno partecipato integralmente al progetto, dall’Eurocamp di
Cesenatico alle gare con la Golden League, la bravura e lungimiranza del papà
che comprendendo le potenzialità dei ragazzi li ha seguiti con competenza,
dando ad entrambi la possibilità di vivere completamente questo percorso
formativo ed educativo, le capacità sviluppate durante questo percorso unite
alle tarature dettate dal prof. Aschieri, l’entusiasmo dei ragazzi
sommato alle loro qualità ,la continua presenza a tutti gli eventi e
tanto sacrificio ed impegno hanno dato i loro frutti, a questo si aggiunge la
competenza del Presidente della Commissione Giovanile M° Vito Simmi che ne ha
intravisto subito le qualità e li ha convocati entrambi, e i ragazzi non hanno
deluso le aspettative, entrambi a medaglia, questo ottimo risultato che non è
il primo che è scaturito dal progetto Sport a Scuola , ma l’ultimo di una
lunga serie, vedi: (Cardin- Maurizzi – Battaglia – Belloni – etc. etc )
la palese dimostrazione che se ognuno fa correttamente e con competenza il
proprio lavoro, utilizzando tutti gli strumenti che sono a disposizione,
seguendo il percorso educativo e formativo in modo completo, si possono
ottenere grandi risultati, risultati che fanno onore all’Italia , il Made
in Italy è un marchio vincente anche nel settore karate, a patto di rispettare
la strada ormai tracciata senza cercare scorciatoie.
By
Giorgio Rainoldi